mercoledì 27 maggio 2009

Roma K.O.



Ho appena finito di leggere "Roma KO - storia di amore, droga e lotta di classe". Divertente, un po' noioso, sono fondamentalmente d'accordo con le tesi di fondo, ma qualcosa mi lascia perplesso: il vero buonsenso non è quello del conformismo, ma al contrario proprio quello dei teppisti che si rivoltano contro l'ipocrisia che "buonsenso" significa nell'accezione comune e a cui molti si sottomettono non tanto per mancanza di coraggio - come, temo, pensino gli autori - ma per mancanza di fantasia; e il caos è tale solo in rapporto all"ordine" costituito, perché in realtà altro non è che la molteplicità e la dinamicità della vita. Insomma, gli autori mi sembrano ancora un po' subalterni proprio a quell'ordine che combattono - certo non per loro difetto, ma perché troppo legati ad esperienze ancora valide ma passate. Oso dire che oltre ai teppisti agitati possono esserci teppisti tranquilli, e che questa verità sta emergendo nelle coscienze dei più giovani, e che per contro il teppismo "storico" stia cominciando a piacere pericolosamente ai fascisti - certo in una forma perversa e stravolta che nulla ha a che fare con l'originale, ma che esercita un pericoloso potere di attrazione, fosse solo sui borghesi, non avrebbe importanza, ma purtroppo ormai anche tra i proletari, e dilagante.

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