Tuoni fulmini e saette! Un capobranco si è introdotto nel
soggiorno e ha succhiato l’acqua dai dosatori dei canarini. E ora i miseri
uccellini patiscono la sete.
Ma il capobranco di cosa?
Di elefante.
Ma gli elefanti sono una società matriarcale!
Allora sarà stata un’elefantessa.
Agganci i giovani virgulti con gesti volgari e osceno rumore
di centre, e a chi di chiede conto di tanta impudenza rispondi che non siamo
certo nel planiverso, dove tutto è rose e fiori.
Incedi maestoso con la tua altissima mitria d’oro ripiena di
palline di alluminio e strame di gallina, avvolta da un serto di edera. Sopra
questo castello che reggi con difficoltà sulla cervice poggia un ampio nido in
cui covano tranquille due placide cicogne. Sostieni che questo complesso
copricapo impedisce ai malvagi rettiliani di controllare i tuoi circuiti
cerebrali attravewrso le onde gravitazionali che i sordidi essere lanciano
nell’iperspazio.
Dissezioni la rizosfera delle petunie alla ricerca di
preziose gemme, perché hai letto in un antico tomo esoterico che le radici di
questa graziosa solanacea sono in grado di accumulare rari metalli ed elementi
sconosciuti. Ma la tua ricerca è vana, i tuoi sforzi sono inani.