mercoledì 7 maggio 2025

Ditirambi (XIX)

 

Tuoni fulmini e saette! Un capobranco si è introdotto nel soggiorno e ha succhiato l’acqua dai dosatori dei canarini. E ora i miseri uccellini patiscono la sete.

Ma il capobranco di cosa?

Di elefante.

Ma gli elefanti sono una società matriarcale!
Allora sarà stata un’elefantessa.

 

Agganci i giovani virgulti con gesti volgari e osceno rumore di centre, e a chi di chiede conto di tanta impudenza rispondi che non siamo certo nel planiverso, dove tutto è rose e fiori.

 

Incedi maestoso con la tua altissima mitria d’oro ripiena di palline di alluminio e strame di gallina, avvolta da un serto di edera. Sopra questo castello che reggi con difficoltà sulla cervice poggia un ampio nido in cui covano tranquille due placide cicogne. Sostieni che questo complesso copricapo impedisce ai malvagi rettiliani di controllare i tuoi circuiti cerebrali attravewrso le onde gravitazionali che i sordidi essere lanciano nell’iperspazio.

 

Dissezioni la rizosfera delle petunie alla ricerca di preziose gemme, perché hai letto in un antico tomo esoterico che le radici di questa graziosa solanacea sono in grado di accumulare rari metalli ed elementi sconosciuti. Ma la tua ricerca è vana, i tuoi sforzi sono inani.