Gli americani (Obama) hanno detto ai sauditi di pompare petrolio a rotta di collo - per due motivi: 1) distruggere economicamente la Russia 2) stimolare l'economia. Il piano ha funzionato, la Russia attraversa una gravissima crisi economica che la rende assai poco pericolosa militarmente nonostante sia benissimo armata, e l'economia anglosassone (molto meno quella europea) ha ripreso. Senonché è entrata in crisi la Cina, è crollata la domanda globale e il petrolio è sceso a prezzi molto più bassi di quelli che sono necessari per stimolare l'economia.
Qualcuno dice che si tratta della fine del capitalismo - la crisi finale paventata da Marx. Mi sa che però non è la fine del capitalismo, ma la fine dello sviluppo e quindi della socialdemocrazia. L'idea che abbiamo oggi del capitalismo è quella di un mondo opulento e di benessere diffuso, ma questo è un prodotto del gran successo americano, che si basava sulla colonizzazione di terre ricchissime e nuove (il mito del west non è poi così mito, è il fondamento economico del modello americano), che era cioè essenzialmente una fase di accumulazione originaria di ricchezze, che è terminata negli anni '70. Nell'ottocento, il capitalismo era un sistema non solo di sfruttamento, ma anche di povertà assoluta per le masse. I tre grandi economisti classici sono Smith Ricardo e Malthus, e (specialmente Malthus, ovviamente), la loro visione tutto eta fuorché ottimistica.
Personalmente non credo che si tornerà a un mondo malthusiano - il progresso tecnico è stato immenso e le ricchezze accumulate in duecento anni di sviluppo vertiginoso cambiamo completamente il contesto, però il mondo del XXI secolo ha qualcosa di ottocentesco. Quello che è decisamente finito è appunto il compromesso socialdemocratico, e non a caso vanno di gran moda i fascismi (chiamati eufemisticamente populismi) e anche, seppur minoritari, dei ritorni al socialismo (Sanders, Corbyn) (con scarsissime possibilità di successo).
giovedì 11 febbraio 2016
Marx, Hegel, filosofia e prassi
Quando Marx dice che i filosofi hanno contemplato il mondo, ora devono cambiarlo, non intende che i filosofi si debbano impegnare in politica (un po' come Platone), ma che solo chi czmbia il mondo è il vero filosofo. In altre parole, si impara facendo - anche se poi ovviamente è opportuno, ancorché in fondo non del tutto indispensabile - concettualizzare. E questo modo - materialistico - di vedere è molto più vicino a Galileo(che diceva che la natura va interrogata) piuttosto che a Hegel. Si tratta ovviamente di un rovesciamento dialettico dell'hegelismo, che molti marxisti si guardano bene dal fare, rimanendo quindi più hegeliani che marxisti.
sabato 6 febbraio 2016
The older and the younger
From 1848 to 1977 the young was wiser than the elder, since science, economy and society progressed at sku-rocket spped. But today, the generation of 45-50 is wiser than the Millennial, I reckon, since this amazing progress has slowed down (even computer revolution is in its mature stage) and experience matters again, as mattered for millennia before the Industrial revolution. And the youngsters, at least the more intelligent ones, ask the elder -at least the more intelligent, to transmit to them wisdom, experience, and the sense of history. At least this is my experience.
But perhaps I am completely mistake and other wonders await us.
But perhaps I am completely mistake and other wonders await us.
Tax evasion and the multiantional corporation
Google was scrutineized by the British government for an alleged tax evasion. The enquiry resulted in a very mild deal for the American informatic giant. The Economist comments on the timid attitude of the British government that this deal missed the opportunity to change the flawed laws on multinational coroporation and adds: "tax diplomacy is the art of possible. But failing to push harder for a radical overhaul, at at time where the planets were aligned for change, looks like a costly mistake." I agree, I only suspect that the British government was too willing to make this mistake.